L'espulsione dei cristiani sotto Tiberio

Il cavaliere Mundo e la signora Paolina

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  1. Giovanni Dalla Teva
     
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    CITAZIONE
    Giovanni Dalla Teva scive:
    L'elenco di quattromila di questi Giudei per il servizio militare da inviare nell'Isola di Sardegna, e la penalizzazione di molti di più, dipendeva perchè erano simpattizzanti della "quarta setta" come associazione segreta fondata da Giuda il Galileo come movimento di liberazione Giudaico dal potere romano, con speranze anche universali, con l'aiuto del loro D-o di sostituire il potere romano con il potere giudaico.

    Già Ezechiele, con la profezia dell’assalto di Gog (capp. 38 s.), e Daniele, con le sue visioni sul quarto impero, avevano posto le basi della concezione largamente diffusa nel giudaismo secondo la quale l’avvento del tempo della salvezza sarebbe stato preceduto da un periodo di gravi minacce per Israele, provenienti da una potenza universale fortissima e ostile a D-o.



    Nel periodo che ci riguarda questa fu ovviamente identificata nell’impero romano, così che Roma assunse tout-court i connotati del nemico escatologico d’Israele, la cui disfatta costituiva la premessa necessaria all’avvento del tempo messianico.

    L’Apocalisse di Esdra e quella siriaca di Baruc definiscono espressamente Roma «quarto impero»; l’Apocalisse di Esdra, inoltre, parla anche dell’«aquila» che sarà condannata e sconfitta dal «leone», il messia davidico.


    Anche «i dotti rabbinici, senza eccezione, nel quarto impero di Daniele hanno riconosciuto l’impero universale romano».’

    È tutta via presumibile che questa concezione fosse più antica: forse si trova già nell’Assumptio Mosis, ove si afferma che per l’intervento di D-o Israele «salirà sul dorso e sulle ali dell'aquila>.

    Si può senz’altro ritenere che questa identificazione abbia determinato l’intera attesa escatologica della fine imminente nel corso del I sec. d.C.

    Nella letteratura essena, in particolare nel Rotolo della guerra, i kittim (cioè i romani) compaiono come gli avversari escato logici della comunità. Dai rabbi Roma era considerata senz’altro il «potere empio», e le si riferivano come pseudonimi le denomi nazioni degli antichi nemici tradizionali d’Israele: Amalek, Babilonia — la potenza che in passato aveva distrutto Gerusalemme
    — e soprattutto Esaù o Edom (in quest’ultimo caso, verosimil mente, l’odio per l’edomita Erode aveva favorito il trasferimento di tale termine su Roma).


    Come animale simbolo di Roma, accanto all’aquila comparve inoltre anche il maiale impuro.

    (Martin Hegel, Gli Zeloti)

    Il passo, che riguarda l'esorcismo dell'indemoniato, riportato da Marco 5,1, è determinante per dimostrare come la squadra degli apostoli fosse in realtà una banda di guerriglieri (galilei, zeloti, esseni):

    «Come Gesù scese dalla barca, un indemoniato si gettò ai suoi piedi. Gesù ordinò al demonio che era dentro di lui quale fosse il suo nome. «Mi chiamo Legione, gli rispose, perché siamo in molti» e lo scongiurò di non scacciarlo da quella regione. Poiché vicino c'era un branco di porci, il demonio gli disse: «Mandaci da quei porci perché entriamo in essi». Gesù glielo permise e gli spiriti immondi entrarono nei porci e il branco si precipitò dal burrone sul mare. Erano circa duemila ed affogarono tutti». (Mc. 5,1).

    In questo aneddoto viene espresso nella maniera più chiara che la squadra dei discepoli del Cristo era in realtà la banda dei Boanerghes figli del tuono (nel libro del Sig. Giancarlo Tranfo - La croce di spine - chinaski edizioni, si legge a pag. 190 “Se poi la giusta traduzione di questa parola dovesse essere “figli della vendetta oppure figli della collera”, come suggerito da una recente studio, tale definizione diverrebbe addirittura inquietante“ - aggiungendo pure una nota di numero 38 dove dichiara la fonte) perché in esso viene espresso, oltre l'odio che i rivoluzionari portavano contro i romani invasori, anche quello che era il loro programma di liberazione della Palestina.

    La legione romana di stanza in Palestina, chiamata Fretensis, era composta, come il numero dei maiali, di duemila uomini circa ed aveva come simbolo il muso di un porco (cinghiale) e il mare in cui precipitano ed annegano i maiali rappresenta il Mediterraneo

    (Al capitolo XI,10 della “Regola della guerra” manuale militare settario esseno ritrovato a Qumran nella grotta1 si legge: “ Verso di loro hai agito come verso il Faraone e come verso gli ufficiali dei suoi carri nel Mare dei Giunchi) nel quale i rivoluzionari intendevano rigettare i legionari per poi attaccare e distruggere Roma, la capitale della corruzione, e costruire sulle sue rovine il loro imperialismo universale, come risulta dall'Apocalisse e dal rotolo della guerra.

    Tale racconto del vangelo di Marco che parla dell'indemoniato, costituisce proprio un rimasuglio della storia reale più antica, del manifesto della lotta armata messianica degli Apostoli e del loro capo Giovanni di Gamala o Giovanni il Galileo. Questo episodio doveva comunicare alla gente di quel tempo e di quei luoghi che finalmente era arrivato il messia Giovanni il Galileo che riusciva a scacciare i Romani dalla Palestina.

    I Romani erano associati, riferiti, allusi al demonio perchè essere impuri, come i porci, tipici animali impuri.

    Il nome del demonio scacciato era proprio Legione, cioè il nome di quel sistema che disciplinava, organizzava il gruppo di soldati romani e tale gruppo più conosciuto allora in quei luoghi, aveva come simbolo, elemento distintivo il cinghiale/maiale che rafforzava l'associazione Romani con porci con esseri impuri. Il numero di duemila porci circa, affogati nel mare, era il numero riferito ai soldati romani presenti in quei tempi in Palestina (I nuovi Procuratori, come prima i Prefetti in Palestina, disponevano di una schiera(ala) di cavalleria, composta da uomini di Cesarea e di Sebaste e di cinque corti (le corti potevano essere formate da duecento fino a seicento soldati). (Ant.XIX, 365 e non al numero standard di una legione di soldati romani.

    L’adattamento del racconto a Gesù Figlio di D-o avvenne successivamente, era intenzione dei manipolatori del vangelo, dimostrare il suo grande potere di esorcista, invece tramandarono ai posteri, il manifesto della lotta armata degli apostoli e del loro capo Giovanni di Gamala.


    Un caro saluto
     
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